Il Museo

Il Museo provinciale del vino di Caldaro fa parte dei musei provinciali altoatesini e – insieme al Museo provinciale della caccia e della pesca di Castel Wolfsthurn, che ha sede a Mareta – è accorpato al Museo degli usi e costumi di Teodone. Qui si può accedere alla pagina delle linee guida dei musei provinciali.


Storia & mission del Museo

Dopo il 1945, con i rapidi sviluppi della tecnica moderna in agricoltura e soprattutto in viticoltura, gli antichi strumenti di lavoro furono progressivamente sostituiti. Nelle cantine vinicole questo processo di modernizzazione fu particolarmente rapido. Un gruppo di appassionati collezionisti, riuniti in un’associazione intorno al maestro cantiniere Luis Oberrauch – divenuto in seguito conservatore del Museo – e a Walter Amonn – che ne fu a lungo il presidente – si impegnò a conservare le testimonianze storiche della viticoltura e a istituire un Museo dedicato al vino.

Il 18 settembre 1955 venne inaugurato il Museo del vino. Il Museo vanta dunque sessantacinque anni di storia e fu il primo museo fondato in Alto Adige nel secondo dopoguerra.

Il 30 giugno 1983 l’associazione si sciolse. Il 1° luglio dello stesso anno il Museo, fino ad allora gestito come struttura privata, fu aggregato come sezione distaccata al Museo provinciale degli usi e costumi. La sede del Museo rimase in un primo momento a Castel Ringberg.

Una successiva tappa importante fu il trasferimento del Museo nella sede nel centro di Caldaro. A Pasqua del 1988 il Museo del vino aprì i battenti nella sua nuova sede, in quella che era stata la cantina vinicola Di Pauli e prima ancora l’edificio amministrativo della signoria Caldaro-Laimburg, oltre che sede giudiziaria. Il 3 settembre il Dr. Hans Grießmair, direttore del Museo, inaugurò la nuova mostra.

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